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L'encefalite giapponese è un tipo di infezione e infiammazione cerebrale virale che si diffonde attraverso la puntura di una zanzara, soprattutto nelle zone rurali della maggior parte dell'Asia.[1] La puntura delle zanzare infetta animali e uccelli, i quali trasmettono poi a loro volta la malattia alle persone attraverso i morsi; successivamente, l'infezione non può comunque diffondersi direttamente da una persona all'altra. La maggior parte degli individui colpiti presenta solo sintomi leggeri simili all'influenza, ma una piccola minoranza di casi richiede cure mediche d'emergenza. Può essere difficile riconoscere i segnali di tale patologia, ma è importante tenere sotto controllo le persone infette (solitamente i bambini), nel caso in cui la situazione possa improvvisamente peggiorare.

Parte 1
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Riconoscere i Sintomi

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    Presta attenzione ai sintomi simil-influenzali. La maggior parte delle persone colpite dall'encefalite giapponese è del tutto asintomatica o presenta solo disagi lievi, di breve durata che assomigliano a quelli dell'influenza: febbre leggera o moderata, spossatezza, mal di testa e a volte vomito.[2] Per questo motivo, è molto difficile riconoscere la maggior parte dei casi di tale patologia: non si notano sintomi o questi assomigliano principalmente a molte altre lievi infezioni.
    • Si calcola che meno dell'1% dei pazienti colpiti dal virus dell'encefalite sviluppi sintomi evidenti.[3]
    • In coloro che manifestano la malattia, il periodo di incubazione (il tempo che intercorre dal contagio infettivo all'insorgere dei sintomi) dura in genere dai 5 ai 15 giorni.
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    Prendi nota della febbre alta. Sebbene i sintomi siano in genere davvero minimi o del tutto assenti, circa 1 caso su 250 può progredire in una malattia grave, che inizia spesso con febbre alta.[4] La temperatura corporea elevata è un meccanismo di difesa del corpo per rallentare o fermare la produzione di virus (o batteri) che stanno invadendo l'organismo, ma quando supera i 39 °C negli adulti o i 38 °C nei bambini, c'è il rischio che possano sorgere danni cerebrali. A loro volta, la febbre alta e il peggioramento dell'infiammazione cerebrale causati dall'encefalite possono scatenare altri sintomi gravi e potenzialmente mortali.
    • Quando si manifestano dei sintomi significativi provocati da quest'infezione - solitamente nei bambini con un sistema immunitario debole - le probabilità di morte sono circa del 30%.[5]
    • Nei casi moderati la temperatura corporea può aumentare di un paio di gradi, ma nei casi davvero gravi la febbre può salire a picco anche di cinque gradi o più.
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    Controlla la rigidità nucale. Come in altri tipi di infezioni che colpiscono il cervello e/o il midollo spinale (come la meningite), questo sintomo può verificarsi anche nel caso di encefalite giapponese.[6] Potresti provare un'improvvisa sensazione di rigidità al collo e incapacità di muoverlo in tutte le direzioni, ma soprattutto potresti provare un dolore acuto, pungente o simile a una scossa elettrica quando lo pieghi (quando provi a toccare il petto con il mento).
    • Quando il midollo spinale è infiammato, i muscoli vicini alla colonna si contraggono molto nel tentativo di proteggerlo; di conseguenza, diventano rigidi al tatto e possono manifestare degli spasmi. La rigidità nucale è uno dei segni meningei.
    • Non esistono cure con farmaci, massaggi o trattamenti chiropratici che allevino tale rigidità del collo dovuta all'encefalite giapponese, alla meningite o ad altre infezioni del sistema nervoso centrale.
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    Presta attenzione ai cambiamenti mentali o comportamentali. Un altro effetto indotto dall'infiammazione cerebrale e dalla febbre grave è rappresentato dai cambiamenti mentali, come senso di disorientamento, confusione, difficoltà di concentrazione e persino incapacità di parlare.[7] I cambiamenti comportamentali sono spesso correlati tra loro e consistono in irritabilità e/o incapacità di controllare il temperamento, oltre alla volontà di restare da solo ed evitare i contatti sociali.[8]
    • I sintomi più gravi dell'infezione, una volta iniziati, impiegano solamente pochi giorni a diventare pericolosi o significativi.
    • I cambiamenti mentali e comportamentali associati ai casi gravi di encefalite giapponese possono assomigliare a un ictus o all'Alzheimer; il paziente passa dall'essere una persona sana e completamente autonoma a una con un grave deterioramento fisico e mentale.
    • Sii consapevole del fatto che per aumentare le probabilità di sopravvivenza è di importanza vitale riconoscere i segni, i sintomi e quindi intervenire in maniera tempestiva.
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    Verifica i danni neurologici. Quando l'infezione comincia ad aggravarsi con l'aumento del gonfiore e la febbre alta, i neuroni del cervello iniziano a subire danni e morire; quando questo si verifica, si cominciano a notare i segnali neurologici, come un tremore incontrollabile di alcune parti del corpo, debolezza muscolare o paralisi, difficoltà a camminare o ad afferrare gli oggetti e ridotta coordinazione (movimenti impacciati).[9]
    • La debolezza muscolare e la paralisi iniziano in genere a svilupparsi negli arti (braccia e gambe) e si diffondono progressivamente al resto del corpo, sebbene venga a volte colpito per primo il viso.
    • Tra coloro che sopravvivono ai gravi sfoghi di questa patologia (circa il 70% dei casi), mediamente 1/4 subisce danni neurologici e/o problemi comportamentali, oltre a disabilità permanenti.[10]
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    Sii preparato a soffrire di convulsioni. L'avanzamento di un attacco grave di encefalite giapponese finisce inevitabilmente in convulsioni, che sono provocate da gonfiore cerebrale, febbre alta e scariche/alterazioni elettriche nei neuroni del cervello.[11] Tali convulsioni portano a collasso, agitazione, spasmi muscolari, blocco della mascella e a volte vomito o schiuma alla bocca.
    • Le convulsioni indotte dall'encefalite possono assomigliare alle crisi epilettiche, ma possono essere più gravi e potenzialmente mortali a causa dei danni cerebrali.
    • I bambini affetti da tale infezione hanno maggiori probabilità rispetto agli adulti di soffrire di convulsioni perché il loro cervello è più piccolo, più suscettibile alla pressione e all'aumento della temperatura.[12]
    • Una volta iniziate le convulsioni, non è insolito perdere conoscenza ed entrare in uno stato di coma.
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Parte 2
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Prevenire l'Encefalite Giapponese

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    Sottoponiti al vaccino. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la maniera più sicura ed efficace per prevenire tale patologia consiste nel farsi vaccinare.[13] I quattro tipi principali di vaccini attualmente utilizzati per prevenire questa infezione sono un vaccino inattivato derivante dal cervello di un topo, uno inattivato derivante dalle cellule VERO, uno vivo attenuato e uno vivo con ricombinanti. Dovresti vaccinarti almeno sei o otto settimane prima di fare un viaggio in Asia in modo che il tuo organismo abbia il tempo sufficiente per sviluppare gli anticorpi necessari per proteggersi.
    • Quello usato più spesso contro questa infezione è il vaccino vivo attenuato SA14-14-2, introdotto per la prima volta in Cina.[14]
    • Il rischio maggiore di contrarre tale malattia in Asia si verifica nelle aree rurali di alcune parti di Giappone, Cina e Asia sudorientale; dovresti pertanto farti vaccinare prima di recarti in questi luoghi per ridurre il rischio di contagio.
    • La vaccinazione prevede diverse dosi da somministrare nell'arco di alcune settimane o mesi.
    • Tieni presente che a volte il vaccino stesso (di qualsiasi tipo) può causare o aggravare l'encefalite per una reazione allergica agli ingredienti in esso contenuti.[15]
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    Evita le punture di zanzara. Un'altra maniera per proteggerti dalle infezioni consiste nel tenere sotto controllo la presenza di questi insetti ed evitare di essere punto, dato che rappresentano il principale vettore della malattia.[16] A tale scopo, evita o elimina qualsiasi fonte di acqua stagnante in cui le zanzare possono riprodursi e usa sempre un repellente a base di DEET (puoi trovare molte marche in commercio). Inoltre, verifica che il letto in cui dormi sia protetto da una zanzariera (o altre coperture a rete) ed evita di andare all'aperto negli orari tra il tramonto e l'alba, quando le zanzare sono più attive e volano.
    • La maggior parte dei prodotti repellenti è efficace fino a sei ore e alcuni sono resistenti all'acqua.
    • Non applicare prodotti contenenti DEET sui neonati che hanno meno di due mesi.
    • Tra i repellenti naturali che puoi scegliere come alternativa alle sostanze chimiche considera l'olio di limone o di eucalipto.
    • Limitando il rischio di punture di zanzare quando viaggi all'estero, riduci anche il rischio di contrarre altre gravi malattie, come la malaria e il virus del Nilo occidentale.
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    Indossa indumenti protettivi. Oltre ad applicare il repellente e usare la zanzariera, dovresti anche mettere un abbigliamento appropriato per proteggerti quando viaggi in Asia, soprattutto nelle zone rurali di campagna. Metti quindi camicie a maniche lunghe e guanti di cotone sottile (molto diffusi in diversi Paesi asiatici) per coprire completamente le braccia e le mani.[17] Per quanto riguarda le gambe, indossa pantaloni lunghi con calze e scarpe quando sei all'aperto, soprattutto quando cammini in spazi erbosi e paludosi.
    • Diverse regioni asiatiche sono molto calde e umide per la maggior parte dell'anno, indossa pertanto pantaloni e camicie a maniche lunghe di tessuto traspirante, per non surriscaldarti.
    • Tuttavia, tieni presente che le zanzare possono pungere anche attraverso gli indumenti sottili, dovresti quindi spruzzare un prodotto repellente anche sull'abbigliamento per maggiore sicurezza; non applicare però un repellente a base di permetrina direttamente sulla pelle.
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    Non svolgere attività rischiose all'aperto. Se ti trovi in Asia, evita quelle che possono aumentare in maniera significativa il rischio di farti pungere e infettare dalle zanzare, come il campeggio, le escursioni ed esplorazioni in moto o in bicicletta.[18] Non solo si tratta di attività che vengono solitamente svolte in zone rurali, ma ti rendono vulnerabile a causa dell'esposizione. Se vuoi fare viaggi di piacere, scegli di spostarti in veicoli chiusi (bus turistici) quando ti trovi in aree di campagna e indossa indumenti protettivi, come già descritto in precedenza.
    • Se devi assolutamente dormire all'aperto quando ti trovi in zone rurali dell'Asia, è di estrema importanza coprire la tenda o la dimora con una zanzariera impregnata di un potente insetticida.
    • Mentre ti trovi in zone di campagna dormi solamente in stanze di hotel con zanzariere o protezioni alle finestre e alle porte.[19]
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    Non viaggiare in Asia. Un'altra forma di prevenzione, sebbene drastica, consiste nel non recarti affatto nei Paesi asiatici noti per la presenza endemica dell'encefalite giapponese, che in realtà è ormai diffusa nei principali Stati dell'Asia. Questo rappresenta un consiglio facile da seguire per i viaggiatori curiosi che non hanno legami familiari o altre correlazioni con i Paesi asiatici, ma non è facile metterlo in pratica per tutte quelle persone che devono recarsi in questi luoghi per lavoro o per motivi familiari. In realtà, il rischio di contrarre il virus è davvero molto esiguo - si stima che meno di un individuo su un milione di viaggiatori in Asia si ammali ogni anno.[20]
    • Un consiglio più pratico consiste nell'evitare le zone rurali se devi recarti in questi Paesi, soprattutto le aree di allevamento dove ci sono molti maiali e mucche.
    • Le persone più a rischio di contrarre il virus sono quelle che vivono e lavorano nelle aree di campagna dove la malattia è ampiamente diffusa, in particolare i bambini e i ragazzi sotto i 15 anni.[21]
    • Se hai la possibilità di scegliere, evita di recarti nei Paesi asiatici durante le stagioni delle piogge (variano da una zona all'altra), quando le zanzare sono più resistenti e rappresentano una minaccia maggiore.
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Consigli

  • L'encefalite giapponese è la causa principale delle encefaliti virali in Asia.
  • In alcuni casi, i pazienti affetti da tale virus possono prendere dei farmaci anticonvulsivanti per prevenire le convulsioni e dei corticosteroidi per ridurre l'edema cerebrale.
  • Può capitare di contrarre questa infezione soprattutto nelle zone rurali e non urbane.
  • Il periodo di incubazione dura in genere da 5 a 15 giorni.
  • Circa il 75% dei casi di infezione riguarda i bambini sotto i 15 anni.[22]
  • L'Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che ogni anno si verificano circa 68.000 casi di questa infezione nel mondo.[23]
  • Non esistono farmaci antivirali per trattarla; i casi più gravi vengono gestiti con terapie di sostegno, che prevedono spesso ricovero ospedaliero, supporto respiratorio e somministrazione di fluidi per via endovenosa.[24]
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Avvertenze

  • Contrarre l'infezione durante la gravidanza può portare a potenziali infezioni intrauterine e alla morte del feto.
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Informazioni su questo wikiHow

Shari Forschen, NP, MA
Co-redatto da:
Infermiera Specialista Clinica
Questo articolo è stato co-redatto da Shari Forschen, NP, MA. Shari Forschen lavora come Infermiera Registrata al centro Sanford Health, nel Dakota del Nord. Ha conseguito la Laurea in Scienze Infermieristiche Generali e Cliniche presso la University of North Dakota e lavora come infermiera dal 2003. Questo articolo è stato visualizzato 2 196 volte
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