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Sopravvivere in un ambiente selvaggio è un'esperienza durissima, che può mettere in pericolo la vita delle persone; se a questo aggiungi che l'ambiente selvaggio è un'isola deserta e arida, sei davvero nei guai. Fortunatamente, non tutte le speranze sono perse; seguendo delle linee guida corrette, puoi riuscire a bere, mangiare e restare al riparo finché non arrivano i soccorsi.

Metodo 1
Metodo 1 di 3:

Mangiare e Idratarsi

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    Trova una fonte d'acqua dolce. L'essere umano non è in grado di sopravvivere più di 3-4 giorni senza acqua dolce.[1] Vai verso l'entroterra per trovare un ruscello o una cascata. Se l'isola è completamente brulla, devi organizzare un alambicco solare e approfittare di ogni goccia di pioggia.
    • Un alambicco solare sfrutta i raggi del sole per creare condensa. Scava una buca nel terreno e metti un recipiente sul fondo. Circonda la buca con foglie bagnate, metti un grande telo di plastica sopra la buca e zavorralo per tenerlo fermo. La condensa si accumula nel contenitore e puoi avere acqua dolce per restare idratato nel lungo periodo. Fai bollire l'acqua prima di berla.
    • Cerca l'acqua alla base di foglie o cactus, dentro le caverne, nei tronchi cavi e lungo le rive erose.[2]
    • Puoi ricavare dell'acqua anche dalle noci di cocco, dai cactus o da altre piante o frutti.[3]
    • Raccogli l'acqua piovana in contenitori di plastica, in bidoni o pattumiere.
    • Scaldala a una temperatura superiore a 85 °C per tre minuti per uccidere tutti gli agenti patogeni che potrebbe contenere.[4]
    • Una grave disidratazione causa abbassamento della pressione arteriosa, tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, delirio o perdita di conoscenza.[5]
    • Non bere l'acqua salata del mare, perché ti disidrata.[6]
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    Raccogli il cibo dalle piante che si trovano sull'isola. Anche se l'organismo è in grado di sopravvivere tre settimane senza mangiare nulla, la mancanza di nutrienti ti indebolisce e rende più difficile qualunque altra attività necessaria per la sopravvivenza.[7] Mangia frutta e verdura che sai per certo che non è velenosa, come noci di cocco, banane e alghe. Evita le bacche sconosciute potenzialmente velenose.
    • Lo scorbuto è una grave malattia che si manifesta quando non si segue una dieta bilanciata; causa spossatezza, anemia e infezioni ed è la conseguenza di una grave deficienza di vitamina C.[8] Mangiando agrumi freschi come limoni e arance puoi evitare questa patologia.[9]
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    Pesca e caccia insetti e piccoli animali per procurarti il cibo. Le proteine e i nutrienti della carne e del pesce forniscono energia. I molluschi, le vongole, le ostriche, i granchi, le cozze e il pesce sono tutte prede che puoi trovare nelle acque poco profonde che circondano un'isola.[10]
    • Puoi fare la punta a dei bastoncini e cacciare piccoli rettili, pesci o uccelli che si trovano sull'isola.[11]
    • Se hai difficoltà a catturare o intrappolare la selvaggina più grande, individua degli insetti commestibili che si muovono lentamente e che vivono nel deserto, ad esempio gli scarafaggi, i ragni o i millepiedi.[12]
    • Cuoci accuratamente i molluschi prima di mangiarli. I batteri potrebbero farti stare male.
    • Se non puoi improvvisare una canna da pesca, affila un lungo ramo o bastone per realizzare un'asta e trafiggere i pesci.[13]
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    Fai dei test per verificare se un cibo è velenoso. Se non hai mai mangiato un frutto presente sull'isola, strofinalo su una parte sensibile della pelle, come il polso. Aspetta 45 minuti e, se non noti alcuna reazione avversa, prova a strofinarlo sulle labbra. Se si manifesta un'eruzione cutanea o provi bruciore o irritazione, l'alimento potrebbe essere velenoso. Non mangiare mai grandi quantità di cibo sconosciuto; consumalo in piccole dosi e aspetta un'ora o due per capire se stai male. Se tutto procede senza problemi, mangia il resto dell'alimento.[14]
    • Sii consapevole che i frutti che hanno un profumo di pesche o di mandorle potrebbero essere velenosi.[15]
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    Raziona tutte le scorte. Non sprecare nulla, anche se ne hai in abbondanza. Conserva tutto il cibo e l'acqua in eccesso e rispetta un rigido razionamento. Il corpo ha bisogno di 950 ml di acqua al giorno e un individuo medio deve consumare alimenti per 200-1500 calorie giornaliere.[16] Cerca di organizzare le scorte il meglio possibile e in razioni piccole, senza correre il rischio di disidratazione e malnutrizione.
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Metodo 2
Metodo 2 di 3:

Sopravvivere sull'Isola

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    Recupera tutti gli attrezzi o il materiale rimasti. Cerca di salvare qualunque cosa dal relitto che ti ha lasciato sull'isola. La biancheria da letto e i tessuti possono essere usati come lacci, gli altri materiali possono essere adattati per avere calzature, un posto dove dormire o per costruire un riparo; trova qualcosa di affilato che puoi utilizzare per tagliare gli altri oggetti.[17]
    • Cerca altri strumenti utili, come radio, razzi di segnalazione, dispositivi di galleggiamento, telefoni cellulari, secchi per conservare l'acqua, kit di primo soccorso e dispositivi elettronici funzionanti.
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    Trova un punto adatto per accamparti. Addentrarti nell'entroterra è una buona idea se devi costruire un riparo; non organizzarlo sulla spiaggia, altrimenti l'alta marea o una mareggiata potrebbero distruggerlo insieme al resto delle scorte. Cerca una zona boschiva in prossimità di fonti d'acqua dolce.[18]
    • L'ombra della vegetazione ti permette di restare fresco durante la giornata e gli alberi sono una barriera naturale contro le intemperie.
    • Proteggiti il più possibile dal sole; i colpi di calore e l’aumento della temperatura corporea possono causare allucinazioni, svenimenti e perfino la morte.[19]
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    Costruisci un riparo resistente. Puoi organizzare un posto dove dormire appoggiando un grosso tronco a un albero e poi disponendo altri rami più piccoli a 45° su di esso; metti le foglie e altro materiale vegetale sui bastoncini per ottenere una sorta di tenda.[20]
    • Se riesci a trovare un telo di plastica o di tessuto, puoi costruire un semplice riparo di sopravvivenza come quello che usano i militari nel deserto. Pianta quattro picchetti nella sabbia, ciascuno ai vertici di un quadrilatero. Lega il telo ai paletti e poi stendine un altro sopra, lasciando circa 5 cm di spazio dal primo. Per essere sicuro che i paletti restino fissati a terra, puoi legarne l'estremità superiore a tronchi, alberi o sassi per ancorarli.[21]
    • Esistono altri rifugi che puoi costruire grazie ai rami e alle foglie; qualunque cosa tu decida di realizzare, accertati che ti protegga dai raggi solari.
    • I teli di plastica d'emergenza sono più efficaci per proteggere l'interno del riparo dagli agenti atmosferici.
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    Accendi un falò. Il fuoco è necessario durante le notti fredde e per cucinare i pesci o qualunque altro animale che catturi. Se sei riuscito a recuperare dei fiammiferi o degli accendini, aspetta che si siano asciugati prima di cercare di utilizzarli. Se non hai alcuno strumento per accendere il fuoco, puoi strofinare un bastoncino appuntito dentro un mucchio di ramoscelli. Leggi questo articolo per saperne di più.
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    Cura immediatamente ogni ferita. Gli infortuni e le malattie sono ben più pericolosi quando sei da solo su un'isola, senza alcun accesso alle cure mediche; fai in modo di occuparti tempestivamente di ogni trauma, lavando le ferite con acqua dolce, pulita e avvolgendole con bendaggi. Fai attenzione a non stancarti troppo perché una frattura potrebbe rivelarsi fatale.
    • Fai bollire l'acqua con cui vuoi pulire la ferita, prima di usarla.
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    Mantieniti mentalmente attivo e non perdere la speranza. L'isolamento estremo innesca dei ritmi di sonno e veglia anomali, altera il ragionamento logico, verbale e fa perdere il senso del tempo.[22] Impegnati nei diversi progetti necessari per completare l'accampamento, oppure pensa a nuovi metodi per lasciare l'isola. Nei momenti difficili, indirizza le tue abilità creative realizzando progetti artistici con i materiali di recupero; se ci sono altre persone, mantieni delle relazioni sociali e comunica con loro.
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Metodo 3
Metodo 3 di 3:

Abbandonare l'Isola

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    Crea un segnale di emergenza. Disponi tre grandi falò ai vertici di un triangolo durante la notte, per formare il segnale internazionale di emergenza. Se qualche aereo o nave dovesse passare nelle vicinanze e vederlo, potrebbe contattare la Guardia Costiera.[23]
    • Se sei riuscito a salvare qualche razzo di segnalazione, usalo quando vedi un'imbarcazione nei paraggi.[24]
    • Un altro modo per creare un segnale di soccorso è quello di raccogliere delle pietre e disporle per comporre la scritta SOS.[25]
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    Cerca di contattare qualcuno via radio. Se sei riuscito a tenere una radio funzionante, puoi usarla per contattare la Guardia Costiera e farti salvare. Nel caso ci fosse qualcuno in ascolto, forniscigli le coordinate della tua posizione e chiedigli di chiamare i soccorsi.
    • Il canale 9 delle radio CB e il canale 16 delle radio VHF (156,8 MHz) sono ampiamente riconosciuti come canali di emergenza.[26]
    • Alcune radio sono dotate di un sistema hardware, chiamato trasmettitore di localizzazione d'emergenza, che indica la posizione in cui ti trovi in alto mare.[27]
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    Usa una zattera per lasciare l'isola di tua iniziativa. Questa dovrebbe essere considerata l'ultima risorsa. In mare potresti essere vittima di numerosi problemi, come la disidratazione, la mancanza di cibo e gli agenti atmosferici avversi. Puoi usare una scialuppa di salvataggio che sei riuscito a recuperare, costruire una zattera con dei materiali di fortuna o con i tronchi che hai trovato sull'isola.[28]
    • Fai una ricerca online per imparare a costruire una zattera.
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Consigli

  • Le situazioni potrebbero cambiare mentre sei bloccato sull'isola: adattati per sopravvivere.
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Categorie: Sport & Fitness
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